Donato Carrisi, tutta la verità mai rivelata prima: “…non ho molte possibilità” | Piangono tutti
Donato Carrisi ha rivelato proprio tutta la verità: ecco che cosa ha detto.
Per chi non conoscesse Donato Carrisi, è uno scrittore, sceneggiatore, drammaturgo, giornalista e regista italiano, vincitore del Premio Bancarella nel 2009 con Il suggeritore e del premio David di Donatello nel 2018 con La ragazza nella nebbia. Collaboratore per il Corriere della Sera, si cimenta come sceneggiatore di serie televisive e per il cinema.
Dopo aver studiato al Liceo classico Tito Livio di Martina Franca, si è laureato in giurisprudenza. Si è specializzato in seguito in criminologia e in scienze del comportamento. Con la Rai collabora alla realizzazione di Casa famiglia e Era mio fratello, con Taodue di Mediaset collabora a Nassiryia – Per non dimenticare e Squadra antimafia – Palermo oggi, mentre con Sky collabora a Moana.
Nel 2019 firma produzione, regia e sceneggiatura de L’uomo del labirinto adattamento per il grande schermo del suo romanzo omonimo. Nel 2022 ritorna sul grande schermo firmando produzione, regia e sceneggiatura de Io sono l’abisso basato sul suo omonimo romanzo.
Nel 2018 diventa insegnante all’Università IULM, dove tiene il corso di “Scrittura di genere: thriller, noir, giallo, mystery” nel master di Arti del racconto.
Donato Carrisi e la sua verità finalmente viene a galla
Donato Carrisi ha presentato il suo nuovo romanzo “L’educazione delle farfalle”. Serena nel romanzo svolge il ruolo della detective e qui Carrisi ha risposto in questo modo: «È da tanto tempo che non racconto più poliziotti e ho smesso di interessarmi al meccanismo poliziesco.
Il thriller secondo me ha una caratteristica in più: può introdurre dei personaggi che sono totalmente lontani dalla “detection” e qui il racconto si muove non attraverso gli indizi ma attraverso i sentimenti che prova la protagonista». In una lunga intervista gli hanno anche chiesto che cosa rappresenta il titolo del suo romanzo: “Le farfalle non hanno un’educazione: sanno già quando vengono al mondo cosa devono fare”.
Non è soltanto una questione di istinto: è che ciò che seminiamo noi in qualche modo si riverbererà anche nelle generazioni successive”. Quando gli hanno chiesto inoltre come si sviluppa un thriller lui ha affermato che si parte dalla curiosità ma poi la tecnica del racconto è essenziale. Si sceglie un mistero da risolvere e si dona al lettore la possibilità di scoprire che cosa si cela dietro il racconto per conto proprio.