Gianni Versace si rivolta nella tomba: dopo anni finalmente la verità sulla sua morte
Gianni Versace arriva tutta la verità sulla sua morte.
Gianni Versace è stato uno stilista e imprenditore italiano. Considerato come uno degli stilisti più innovativi ed originali nella storia della moda, è stato il fondatore, nel 1978 dell’omonima casa di moda. Giovanni Maria Versace nasce a Reggio Calabria il 2 dicembre del 1946: «Reggio è il regno dove è cominciata la favola della mia vita: la sartoria di mia madre, la boutique d’Alta Moda. Il luogo dove, da piccolo, cominciai ad apprezzare l’Iliade, l’Odissea, l’Eneide, dove ho cominciato a respirare l’arte della Magna Grecia.»
Sono le parole di Gianni. Non si è diplomato ma ha avviato una lunga serie di collaborazioni con fotografi e stilisti e ha avuto tanti riconoscimenti lungo la sua carriera. Ha avuto anche una serie di collaborazioni con l’ambiente del teatro.
Ha collaborato anche con il cantante Elton John per aiutare la fondazione di ricerca sull’AIDS del cantautore inglese. Per le sue campagne pubblicitarie e e le sue sfilate ha fatto uso dei più celebri fotografi e modelle più in voga del momento, divenendo così il maggiore artefice del fenomeno delle top model.
Sempre legato al mondo della musica e amico di numerose rockstar, Versace ha utilizzato tre volte la cantante Madonna come testimonial delle sue campagne pubblicitarie.
La verità sulla morte di Gianni Versace
Gianni Versace è morto assassinato nel 1997 esattamente il 5 luglio a Miami Beach a causa di due colpi di pistola proprio davanti alla sua villa. L’assassino era Andrew Cunanan. Quella mattina “si era svegliato poco prima delle 9, si era vestito in fretta, ha raccontato il cuoco, aveva rifiutato la colazione che lui aveva preparato, ed era uscito, approfittando del sole ancora basso sull’Atlantico per la sua passeggiata, prima che l’afa stordente si abbattesse sulla spiaggia”, scrisse Vittorio Zucconi su Repubblica il giorno dopo l’omicidio dello stilista.
Zucconi ha continuato dicendo che Gianni era appena tornato a casa e a quanto pare l’aggressore “gli ha puntato la pistola contro la nuca, ha sparato una volta, poi ha sparato ancora sul corpo ormai caduto”.
Il primo che l’ha soccorso è stato il suo compagno Antonio D’Amico, che dopo aver sentito i due colpi si è affacciato alla finestra probabilmente per capire che cosa stava succedendo. “Sui gradini della villa della Medusa è morto ieri mattina un nome che è stato per la moda quello che Lennon fu per la musica, come morì Gucci, di morte violenta, ma è morto soprattutto un pezzo di Italia che aveva osato conquistare l’ America”, scrisse Zucconi.