Luca Barbareschi, sconcertante verità spiattellata dopo anni: “Non lascerò niente” | Un grandissimo scempio
Luca Barbareschi ha affermato una verità scomoda e sconcertante: ecco che cosa ha detto.
Luca Barbareschi è un attore, regista, produttore televisivo, produttore cinematografico, autore, conduttore televisivo, sceneggiatore, direttore artistico ed ex politico italiano. In televisione, come intrattenitore, ha partecipato a circa ottanta sceneggiati e a venti varietà. Fondatore delle società in campo informatico Glamm Interactive e con Nichi Grauso, l’azienda Video Online.
Crea una propria casa di produzione, la Casanova Multimedia. Quest’ultima si occupa di contenuti e format per il cinema e la televisione.
In televisione ha preso parte ad un’ottantina di serial e venti varietà. Nel 2022 produce la serie Tv Sky Original Il grande gioco, Nel 2023 produce insieme a Rai Fiction la serie Tv su RaiUno Black Out – Vite sospese.
Si impegna anche socialmente sul fronte della lotta alla pedofilia e ha creato apposta un’associazione per aiutare le vittime di pedofilia.
La dichiarazione di Luca Barbareschi
Luca Barbareschi ha deciso che alla sua morte non lascerà nulla in eredità ai suoi figli. Ospite de La Vita in diretta, ha confessato ad Alberto Matano di non aver nessuna intenzione di rendere la vita facile ai suoi figli. Infatti ha detto di averli già aiutati attraverso il pagamento dei loro studi per cui ha assicurato loro un dignitoso futuro e tutti gli strumenti per farcela nel mondo del lavoro.
“Ho deciso che non lascerò nulla ai miei figli. Perché? Ho dato loro un’istruzione fuori dal comune, nelle migliori università dal costo di 900mila euro in cinque anni. Per questo ho deciso di non lasciare loro niente, dopo gli studi devono cavarsela da soli“, ha dichiarato Barbareschi. “Mia figlia, che è una designer, si è comprata casa da sola a trent’anni e ha una sua piccola azienda“.
Ecco la replica della figlia Eleonora: “Il problema è confondere la linea sottile che intercorre tra il rendere un figlio libero di emanciparsi e l’abbandono. Condivido con le mie sorelle l’eredità, quella sì, di un genitore con un carattere difficile, che ci ha allevato come tre maschi e quindi con il desiderio di essere libere, di venire riconosciute per i propri sforzi, in maniera meritocratica. Il problema, semmai è un altro. Mi è mancata la sua presenza. Non lo faceva per cattiveria, ma perché è troppo preso da se stesso. Un’assenza scivolata poi nella sua rigidità. La sua fissazione di costringerci a camminare con le nostre gambe. Se, a suo tempo, mi avesse comprato casa non mi sarei mica offesa“.