Granchio Blu, nuovo animale che sta invadendo l’Italia: Ecco come riconoscerlo
Il granchio blu è arrivato anche nelle coste italiane: che cosa sappiamo su questa specie aliena?
Il granchio reale blu, granchio blu o granchio azzurro (Callinectes sapidus Rathbun, 1896) è un crostaceo decapode, nello specifico un granchio della famiglia dei Portunidi. È una specie autoctona delle coste atlantiche del continente americano. Originaria della sponda occidentale dell’oceano Atlantico, dove vive lungo le coste dell’intero continente americano, dalla Nuova Scozia all’Argentina, spingendosi anche lungo i corsi dei fiumi, poiché è in grado di tollerare salinità inferiori al tre per mille.
Lungo le coste italiane la specie è stata segnalata in diverse regioni a partire dagli anni 2000: in Basilicata, in Abruzzo e in Puglia e anche nell’alto Adriatico. Nell’agosto del 2019 sono stati pescati alcuni esemplari lungo la costa del Cilento mentre dal 2020 la specie è presente anche verso Marsala.
Dal 2022 la specie è arrivata sulle coste del Lazio e della Sicilia e soltanto dal 2023 la specie è diventata sempre più invadente tanto che è stata trovata anche nel delta del fiume Po Veneto in particolare negli allevamenti di molluschi della sacca di Scardovari e nella maggioranza dei lidi ferraresi.
Nel mese di agosto è stato segnalato anche nell’isola d’Elba.
L’invasione del granchio blu in Italia
Come vi abbiamo accennato poco fa, questa specie sta letteralmente invadendo quasi tutte le nostre coste. Si tratta di un animale molto vorace: ha già fatto crollare la produzione di gamberoni e sta già sconvolgendo il delicato equilibrio del sistema nel quale è arrivato.
L’animale sta sempre di più invadendo grandi porzioni di mare, tanto che alcuni l’hanno pescato anche a 80 metri di profondità. E’ considerato una specie molto aggressiva tanto che viene definito il “killer dei mari“. E’ onnivoro e mangia vongole, cozze, crostacei, qualsiasi tipo di pesce si ritrovi a tiro, specie gli avanotti (cioè i pesci appena nati) e le uova.
Affrontare questa nuova sfida è decisamente complesso perché non stiamo parlando soltanto di un rischio in termini di impatto ambientale ed ecologico ma anche di un rischio in termini economici. Chi frequenta la East Coast sa che negli Stati Uniti è considerato una vera prelibatezza. Il problema è che qui in Italia non siamo abituati ad un regolare consumo. Come si procederà per tenerlo sotto controllo?