Sindrome di Cassandra, la spiegazione ai tuoi pensieri negativi: In molti ne soffrono
Siete sempre pessimisti e pensate sempre al peggio? Allora potete essere soggetti a una sindrome specifica. Vediamo tutti i dettagli nelle prossime righe.
Se siete persone che si scoraggiano subito oppure che hanno continuamente dei pensieri negativi e siete pessimisti su tutta la linea, allora dovete cominciare a gestire queste cose perché altrimenti non vivrete una vita serena e felice.
Questi pensieri negativi possono manifestarsi in diverse forme come per esempio ansia, stress e depressione. Avere pensieri negativi significa provare un forte senso di malessere generale. Dovete allo stesso tempo cercare di gestire e controllare questi impulsi.
Prima di tutto è necessario identificarli per poi lavorare su sé stessi attraverso l’aiuto di un professionista che sa quel che fa insomma. Dovrete fare uno sforzo per alleggerire il carico emotivo in quanto è scientificamente provato che le emozioni negative a lungo andare possono portare ad avere malattie di tipo organico e non solo di tipo psicologico.
Ognuno di noi produce in media circa 60000 pensieri ogni giorno. E il 90% di questi sono sempre uguali tutti i giorni. Spesso siamo ingabbiati in modelli cognitivi limitanti che sono generati perlopiù da noi stessi. Tutto questo ha un nome: sindrome di Cassandra. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
La sindrome di Cassandra e i pensieri negativi
La sindrome di Cassandra è una patologia che spinge chi ne soffre a formulare profezie catastrofiche per se stesso e per gli altri. Questo succede se siete dei pessimisti cronici. Avete mai sentito parlare del mito di Cassandra? Una figura della mitologia greca ricordata e decantata da diversi autori tra cui anche Omero e Virgilio. Gemella di Eleno, e figlia del re di Troia Priamo e di Ecuba, la sacerdotessa del tempio di Apollo è ricordata per la sua capacità di prevedere il futuro.
Su Unobravo si legge questo: ”Le carenze affettive subite durante la prima e seconda infanzia costruiscono un’identità che si basa sulla ricerca dell’approvazione altrui, sulla mancanza di autostima e sulla tendenza a farsi carico di ogni responsabilità, ciò provoca nel soggetto una costante svalutazione” .
E ancora: “Nelle persone che soffrono dell’effetto Cassandra, la paura diventa una costante: la si prova in ogni circostanza e si finisce per essere costantemente frustrati”.