Coffee break è un programma televisivo di genere talk show e va in onda dal 2011, ma in un secondo momento solo dal lunedì al sabato dalle 9.45 alle 10.55 su La7.
In vista del 25 settembre, ovvero la data delle elezioni del nuovo governo, è più che normale parlarne e per questo motivo prendono la parola gli esperti del campo. A Coffee Break c’è stato un momento che non è passato inosservato ai telespettatori. Ecco cosa è successo.
Il programma è opera della mano del conduttore Andrea Pancani (dal 2011 al 2015 c’è stata al timone della conduzione Tiziana Panella) e si occupa della redazione Annagrazia Martino. In tutto si sono alternate 11 edizioni dal 2011 e ogni puntata dura circa 70 minuti.
Gli argomenti trattati sono la politica, l’economia, la medicina e in studio vengono invitati ospiti d’eccezione. Tra questi non poteva mancare Giorgio Cremaschi, ovvero storico sindacalista della Fiom e oggi membro di Potere al popolo.
Lui è un sindacalista italiano e dal 12 gennaio 2019 al 12 maggio 2021 è stato portavoce nazionale di Potere al popolo. Secondo quanto accaduto nello studio di Coffee Break, pare che abbia gelato il conduttore con una frase che non è stata ignorata da chi stava seguendo la puntata.
In poche parole Giorgio Cremaschi ha ripreso Andrea Pancani per il modo in cui lo ha introdotto al pubblico, cioè come esponente del centrosinistra. Il conduttore ha chiesto scusa prima che avesse inizio la polemica. Poi Cremaschi è andato inizio il suo discorso senza porsi alcun limite.
“Noi siamo gli unici che dovremo raccogliere le firme, 40 o 50mila, entro il 20 agosto. Tutti gli altri partiti, da Conte a Meloni, compresi quelli che esistono solo in televisione ma che se fossero nel Paese e dovessero raccolto le firme sparirebbero, si sono messi d’accordo per impedirci di presentarci, costringendo solo noi a raccogliere le firme che pure abbiamo preso più voti di tanti altri. Questo è un sistema truccato, sono tutti d’accordo. Mentre gli altri staranno nelle camere con l’aria condizionata a litigare per i posti, noi andremmo nelle spiagge, nelle piazze, al caldo a chiedere le firme”.
Infine ha espresso un suo parere sull’operato di Giuseppe Conte: “Lui è un finto alternativo, sta sull’uscio del Palazzo sperando di rientrarci”. A prescindere da tutto una cosa è certa: per due mesi lo zapping non riguarderà fiction televisive o programmi di intrattenimento. Non resta altro da fare che pazientare.