Enrico Mentana contro La7, lo sfogo durante il Tg: “Forse è una punizione”
Enrico Mentana è uno dei conduttori più amati dal pubblico italiano grazie alla sua professionalità indiscussa davanti alle telecamere. Riesce sempre a coinvolgere i telespettatori dando aggiornamenti continui su ciò che accade nel mondo in tempo reale.
Di recente si è lasciato andare in un piccolo sfogo dovuto da una lunga pausa pubblicitaria prima del TgLa7. Questa scelta lo avrebbe infastidito nel vero senso della parola. Ecco le sue parole in merito a quanto accaduto.
Mercoledì 20 luglio Mario Draghi ha annunciato le sue dimissioni e, di conseguenza, ci saranno nuove elezioni. Inevitabile è stata la preoccupazione degli italiani che sta aumentando ora dopo ora.
La notizia è sulle prime pagine di molti quotidiani europei. Basta menzionare il Wall street journal, in quanto sulla prima pagina c’è una maxi foto del Premier che saluta l’aula di Montecitorio.
“Oltre che con le riforme incomplete, il successore di Draghi dovrà anche fare i conti con le ricadute dell’aumento dei tassi di interesse…”, ecco cosa si può leggere sulla rivista.
Non è un buon momento per l’Italia ed è più che normale che se ne parli dappertutto. Enrico Mentana da anni è al timone della conduzione del Tg La7 e ha affrontato l’argomento. Purtroppo a un certo punto c’è stato un qualcosa che avrebbe dato fastidio al direttore.
“Forse è la punizione per il fatto che…”
In poche parole c’è stata la puntata speciale dedicata alla crisi del governo di giovedì 21 luglio, in onda dalle 08.00 di mattina. Tra la fine di quello speciale e l’inizio del telegiornale, si è verificata una lunga interruzione perché probabilmente l’editore ha approfittato per proporre al pubblico una serie di spot. Questa decisione, secondo quanto riportato su TvBlog, non è stata gradita da Mentana che ha esordito con determinate parole.
“Siccome è una giornata importante, importantissima, il giorno in cui finisce la legislatura, cade il governo Draghi e il premier va a dimettersi al Quirinale nelle mani del Presidente della Repubblica, come avete visto hanno pensato bene di mettere dieci minuti di pubblicità prima della presentazione del telegiornale…Forse è la punizione per il fatto che avevamo fatto 12 ore di diretta. Ma ovviamente Nemo propheta in patria”.
Piccoli imprevisti nel pieno delle dirette
Il tg è andato avanti più a lungo del previsto al punto da sforare nella fascia dell’access prime time. In Onda, condotto da David Parenzo e Concita De Gregorio, ha proseguito fino alle ore 23.00 per non perdere nemmeno un passaggio della questione della crisi del governo.