Federico Rampini, a Controcorrente, sulla guerra: “Un passo di enorme importanza”
Controcorrente è il programma televisivo di Rete 4 condotto da Veronica Gentili. Tanti sono gli ospiti sia in studio che tramite collegamento ad essere intervistati su argomenti di attualità.
In una delle precedenti puntate la conduttrice ha avuto modo di avere un confronto con Federico Rampini in merito a ciò che sta accadendo a causa della guerra tra Russia e Ucraina. Ecco cosa ha detto.
Nato a Genova il 25 marzo 1956, Federico Rampini è un giornalista, saggista italiano ed è editorialista del Corriere della Sera da New York. È stato anche vicedirettore de Il Sole 24 Ore. Ciò dimostra che ha un curriculum degno di tutto rispetto.
Ha frequentato la scuola europea di Bruxelles per poi rientrare in Italia nel 1974 dove si è iscritto all’Università Luigi Bocconi di Milano. Sì è dedicato agli studi di Economia politica, ma non si è laureato. Si è trasferito alla Sapienza di Roma dove ha superato alcuni esami, ma anche in questo caso non ha concluso il percorso di studi.
L’attività giornalistica ha avuto inizio quando scrive per il settimanale Città futura della Federazione giovanile comunista italiana. Il suo talento non è passato inosservato, dunque nel 1995 è stato contattato dalla redazione del quotidiano La Repubblica per una collaborazione di corrispondenza da Bruxelles, da San Francisco, da Pechino e da New York.
Di recente ha avuto modo di esporre un suo pensiero in merito alla guerra grazie all’invito nello studio di Controcorrente. Ha aggiornato sulle nuove dinamiche.
L’opinione sui nuovi ingressi nella NATO
In questi giorni la Finlandia e la Svezia entreranno a far parte della NATO e questa notizia non è stata gradita dalla Russia. “Due paesi con antichissima tradizione neutrale di fronte alla minaccia di una Russia così aggressiva decidono di rinunciare alla neutralità perché vogliono sentirsi protetti. Inoltre questo loro ingresso nella Nato rende più sicuri anche tutti gli altri”. Nel suo discorso ha menzionato Vladimir Putin e Xi Jinping.
“Nel caso della Russia Putin ha continuato ad avere progetti di rivincita, lo ha anche detto lui stesso, quando ha definito la fine dell’Unione sovietica una tragedia geopolitica da cancellare. Per quanto riguarda Xi Jinping, più che di rivincita si può parlare di progetto egemonico, che prima coltivava con modestia e prudenza ma che adesso diventa sempre più aperto. Il vertice della Nato di oggi è storico perché sancisce ufficialmente l’inizio del lungo processo di ingresso di Finlandia e Svezia“.
Curiosità su Rampini
Non tutti sanno che ha scritto un saggio nel 2012 intitolato Non ci possiamo più permettere uno stato sociale. Falso! in cui ha affrontato il tema del sistema monetario moderno. Poi si è dedicato al teatro mettendo in scena lo spettacolo Occidente estremo, vi racconto il nostro futuro e in un secondo momento All you Need Is love (l’economia spiegata con i Beatles).