L’Ictus, secondo il dizionario Treccani, è la sindrome caratterizzata dall’esordio improvviso di un deficit neurologico focale di durata superiore a 24 ore e di origine vascolare. In Italia, sono circa 100.000 persone all’anno che vengono colpite senza alcun preavviso. Un dato alquanto preoccupante.
In poche parole la chiusura o rottura di un vaso cerebrale con mancanza di ossigeno causano danni a volte mortali. Purtroppo sono tante le persone che non sanno di essere soggetti a rischio. Occorre la prevenzione onde evitare il peggio. Ecco cosa bisogna fare per fronteggiare questo nemico.
Già nel 2° millennio a.C. nell’antica Mesopotamia e nella Persia si sono avuti i primi casi di ictus. Ippocrate di Coo (un medico che rivoluzionò la medicina) fu il primo a descrivere il fenomeno della paralisi improvvisa.
L’ictus può essere ischemico, che si verifica in seguito alla mancanza del flusso di sangue, ed emorragico, causato da emorragia cerebrale. In entrambi i casi una parte del cervello è incapace di funzionare in modo corretto.
Spesso non ci sono dei campanelli d’allarme, dunque si tende a ignorare del tutto l’arrivo dell’ictus. A volte si manifestano in pochi minuti, perciò non si dà il giusto peso: mal di testa, mancanza improvvisa di forza e assenza di sensibilità in un braccio o in una gamba. Qualcuno può essere colpito per la prima volta mentre altri già hanno dovuto fare i conti in passato.
Come si può prevenire per evitare di dover fare i conti con l’ictus? C’è un modo che possa aiutare la gente a salvarsi da un destino così avverso? Ecco la risposta.
Ci sono alcuni fattori che si devono tenere in considerazione, come l’età, la pressione alta, il sesso maschile, la familiarità con le malattie cerebrovascolari, l’ipertensione arteriosa, il fumo, l’obesità, il diabete e l’abuso costante di alcol.
La maggior parte delle persone è per lo più anziana e ha un’età superiore a 65 anni. Si può essere colpiti in modo aggressivo e in modo lieve. Nel primo caso la parte colpita del corpo non ha più sensibilità. Non si può curare, ma è possibile prevenire. Prima di tutto bisogna fare periodiche visite mediche per il controllo del rischio vascolare. Poi sarebbe opportuno non fumare e ridurre il consumo di alcolici. Si deve praticare uno sport e non accumulare dei chili in eccesso con una buona alimentazione.
Da non dimenticare di avere sotto controllo la pressione arteriosa, la glicemia e prestare attenzione alla fibrillazione atriale. I medici consigliano anche di ridurre il sale nei propri pasti.