Classe 1946, Leo Gullotta è nato a Catania in una famiglia assai numerosa: erano ben sei fratelli. Amante del teatro e dello spettacolo, ha lavorato anche sul piccolo schermo diventando uno dei personaggi simbolo del Bagaglino. “Sono stati anni di duro lavoro, ma di grande soddisfazione da parte del pubblico per 20 anni. Sono sempre stato un gran curiosone”, ha detto lui in un’intervista per ‘S’è Fatta Notte’ ricordando il periodo a teatro.
Se dal punto di vista professionale la carriera di Gullotta è stata segnata da grandi successi – è stato insignito del David di Donatello, del Nastro d’argento e del Globo d’oro – lo stesso non si può dire di quella privata. L’attore e comico, infatti, ha vissuto un grave dramma familiare da cui è riuscito a trarre un importante insegnamento.
“Una delle mie sorelle però ci ha lasciato troppo presto per un’embolia polmonare. Allora non c’erano gli strumenti medici per salvarla, ci ha lasciato davvero prematuramente”: con queste parole Leo Gullotta ha raccontato la morte di una delle sue amate sorelle.
Quel dramma familiare, però, è riuscito a dare uno scossone all’attore che ne ha tratto un importante insegnamento.
“Ho imparato che nella vita bisogna avere curiosità perché così si hanno più frecce nella propria faretra da poter sparare – ha continuato – . Quando ero piccolo a Catania curiosavo dappertutto. Mia mamma era una “generalessa” aveva il comando della casa, poi con sei figli…”.
Della sorella morta, tuttavia, gli rimane un ricordo ancora vivo: “Lei cantava la Vie En Rose in continuazione che è rimasta così nel nostro cuore come un ricordo di lei”.
La vita di Gullotta, tuttavia, è stata segnata anche da un altro problema che, questa volta, ha colpito lui in prima persona facendo temere il peggio per la sua vita.
Anni addietro, è stato colto da un malore improvviso che poteva costargli caro.
“Mi sono girato e ho visto tutto nero. Non capivo più nulla. Ero in preda al panico, non riuscivo nemmeno a gridare. Poi mi sono accorto che stavo per morire e sono riuscito a chiedere aiuto alla mia vicina – ha ricordato ancora Gullotta in una intervista a ‘Nemo – Nessuno escluso’ su Rai3 – . Non sapevo più nemmeno chi fossi, non riconoscevo nessuno. La mia famiglia era sconvolta, erano rimasti tutti senza parole”.